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Il pigiama è uno di quei capi che, in una forma o nell’altra, sicuramente trova posto nei cassetti e negli armadi di tutti gli italiani. È un indumento così indispensabile che il suo nome si è trasformato in un’etichetta. Si può dire che nel parlare quotidiano, il pigiama indica, forse impropriamente, qualunque indumento si utilizzi per dormire, sia questo un vero e proprio pigiama, una maglietta, una tutona ecc…
La presenza di questo capo in casa è tanto ovvia e scontata che non ci soffermiamo mai a pensare a come sia entrato a far parte delle nostre vite in maniera così importante.
Ecco perché vogliamo ripercorrere la storia del pigiama e capire da dove arriva il suo uso.
Un regalo dal lontano oriente
Il pigiama viene da lontano, sia geograficamente che storicamente. L’uso del completo tunica + pantaloni arriva dalla Persia dove quest’abbinamento costituiva l’abbigliamento tradizionale. Tutt’oggi lo si può vedere comunemente indossato durante il giorno in alcune regioni dell’India.
Anche il nome del pigiama rivela le sue origino orientali. In hindi, infatti, pae jama significa “vestito per le gambe”.
A questo punto però viene spontaneo domandarsi cos’abbia portato il pigiama nella storia dell’Occidente dove, per dormire, sia gli uomini che le donne utilizzavano la camicia da notte.
La risposta è molto semplice: è stata la colonizzazione. Sì, perché furono proprio gli inglesi che traghettarono in Europa questo capo che avevano conosciuto durante la dominazione nella colonia indiana.
Quando la storia del pigiama incontrò l’eleganza francese
Naturalmente il pigiama non si diffuse da subito in maniera massiva come capo da notte. In quella che era ancora un’Inghilterra dominata dalla rigida morale vittoriana il suo uso era riservato esclusivamente agli uomini. Fu necessario attendere le trasformazioni della belle époque e la liberazione dei costumi che tale periodo di spensieratezza portò con sé per vedere i primi segni di una sempre maggiore popolarità di quest’abito da notte e una sua apertura al pubblico femminile.
Si diffonde in questo momento storico un’immagine più androgina della donna che comincia a indossare anche i pantaloni, in accordo con la rivendicazione di una nuova affermazione identitaria e di un ruolo più attivo nella società.
La storia del pigiama, da questo momento in poi, ci mostra come quest’indumento abbia vissuto alterni momenti di successo e oblio, andando a ricoprire ruoli di volta in volta diversi.
Il pigiama: una storia di moda
Se negli anni 20 si era diffuso come capo informale e sofisticato, a partire dagli anni 30 si trasforma in un vero must have della donna di classe. Questo succede quando Daisy Fellowes, l’editor della prestigiosa rivista di moda Harper’s Bazaar accoglie i suoi ospiti a una soirée mondana in pigiama. Da questo momento in poi il pigiama ha un’enorme diffusione come abito per ricevere gli ospiti più che come vestito da notte.
Dopo la Seconda guerra mondiale, la cultura pop proveniente dagli Stati Uniti arrivò in Europa assieme al piano Marshall e portò con sé una nuova immagine della donna, la pin up. Baby-doll e négligé diventarono i nuovi protagonisti dell’intimo femminile e il pigiama cadde in disgrazia.
Fu solo con gli anni 60 che tornò sulla cresta dell’onda senza mai più scenderne.
Da Cocó Chanel a Irene Galitzine, passando per Emilio Pucci e Luois Vuitton che lo ha ripensato in ottica daywear, sono molti gli stilisti che si sono cimentati con il suo restyling. Il pigiama nella storia della moda ha sempre occupato un ruolo da protagonista.
Un indispensabile alleato durante il lockdown
Per quanto il pigiama abbia saputo esprimere le più disparate esigenze di outfit nel corso della sua lunga e articolata storia, mi avremmo pensato che sarebbe diventato un capo da indossare 24 ore al giorno, tutti i giorni. Ma una pandemia mondiale ci ha portato anche a questo.
Ed è stato proprio in questo periodo che abbiamo scoperto quanto sia importante vestire capi comodi e realizzati con materiali di qualità. Ora gli effetti della pandemia si stanno diluendo nel tempo e i rigori del lockdown sono solo un lontano ricordo ma rimane la consapevolezza del valore di un buon pigiama da usare come capo da notte ma anche da giorno per i momenti di relax.
Olimpia 1960 produce da sempre pigiami e biancheria intima capace di rispettare i più elevati standard qualitativi del vero Made in Italy e sappiamo cosa significhi indossare un pigiama che si adatti al corpo come una seconda pelle.
Sulla scia di questa lunga storia di moda e successi, i nostri pigiami sono dei veri capi d’abbigliamento in quanto a stile ed eleganza, ma la comodità e la qualità sono quelli del più pratico daywear.